
Il CONTO TERMICO incentiva la sostituzione di apparecchi inquinanti con nuovi prodotti che utilizzino fonti rinnovabili e che rispondono ai previsti requisiti di emissioni e rendimenti.
In questo caso, non si tratta di una detrazione, ma di un contributo diretto, accreditato direttamente sul conto corrente del richiedente entro 60/90 giorni dal completamento della domanda.
Il Conto Termico finanzia la sostituzione di impianti alimentati a:
• Gasolio
• Olio combustibile
• Carbone
• Biomassa (pellet, legna, cippato)
• GPL (solo nelle aziende agricole situate nelle zone non metanizzate)
Il contributo varia in funzione delle caratteristiche del prodotto (potenza, rendimento ed emissioni) e della fascia climatica in cui sarà installato.
L’incentivo regionale, che è destinato esclusivamente a sostituzioni di impianti esistenti e non a nuove installazioni, è a fondo perduto e si configura come una somma aggiuntiva rispetto a quella erogata dal GSE per il CONTO TERMICO. L’importo totale non potrà mai superare il 100% delle spese ammissibili e varierà in funzione della tipologia di apparecchio installato. Nel caso di sostituzione con un termocamino GIOTTO, sia legna che combinato, l’incentivo è pari a 4000€.
Possono presentare domanda di ammissione al contributo le persone fisiche che siano residenti in un Comune della Regione Campania, con priorità di accesso ai cittadini residenti nei territori che presentano alti sforamenti annuali del PM10.
È possibile richiedere gli incentivi per la sostituzione di un camino aperto, di una stufa a legna/pellet o di una caldaia a biomassa con classificazione ambientale inferiore o uguale a 3/4 stelle in particolare con impianti a biomassa di potenza termica nominale inferiore o uguale a 35 kW di Classe non inferiore 5 Stelle.
Al momento non è più possibile presentare domanda perché i fondi a disposizione sono esauriti.
Altri bandi regionali sono attualmente attivi in:
- Emilia‑Romagna
- Puglia
- Toscana
- Umbria
- Piemonte
- Lazio
- veneto
- Lombardia
- Provincia di Bolzano
- Provincia autonoma di Trento
Questi bandi si sommano al Conto Termico 2.0. L’importo totale dell’incentivo può quindi, in alcuni casi, coprire l’intera spesa sostenuta per la sostituzione.
La detrazione fiscale ti permette di recuperare il 50% dell’investimento in 10 anni.
In pratica, se un termocamino costa, ad esempio, 4.000,00 € (iva compresa), potrai detrarre il 50% (2.000,00 €) in 10 anni.
Detrarrai perciò dalla tua dichiarazione dei redditi (dall’Irpef) 200,00 € all’anno; risparmierai sulle tasse da pagare 200,00 € all’anno.
Rientrano nella detrazione tutte le spese che vengono sostenute per:
• Acquistare il Termocamino;
• Installare il Termocamino;
• Rifare o realizzare la canna fumaria
La detrazione fiscale del 50% si può ottenere sia scegliendo il bonus ristrutturazione che la riqualificazione energetica (c.d. ecobonus).
È rivolto esclusivamente ai clienti privati (solo detrazione Irpef);
• Si applica solo agli immobili residenziali e alle loro pertinenze;
• Il totale degli interventi effettuati (sostituzione finestre, lavori interni, acquisto termocamino, ecc) non possono superare i 96.000,00€;
• Non è necessaria l’asseverazione di un tecnico. Il Termocamino si può installare senza dover aprire una DIA (dichiarazione di inizio lavori).
• Bisogna acquistare un prodotto che abbia almeno il 70% di rendimento.
• Necessario far realizzare il lavoro da un installatore autorizzato che ti rilasci la Dichiarazione di Conformità;
• Effettuare il pagamento con apposito “bonifico parlante” dove è specificato il riferimento
normativo, il numero della fattura, il codice fiscale del richiedente e la partita iva del rivenditore.
È agevolabile la sostituzione o nuova installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
- Vi possono accedere tutti i contribuenti che sostengono le spese di riqualificazione energetica e possiedono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio.
- Per quali edifici? Gli edifici che, alla data d’inizio dei lavori, siano “esistenti”, ossia accatastati o con richiesta di accatastamento in corso, e in regola con il pagamento di eventuali tributi.
- Entità della detrazione: 50% delle spese totali sostenute.
- Limite massimo di detrazione ammissibile: 30.000 euro per unità immobiliare.
- L’intervento può configurarsi come sostituzione totale o parziale del vecchio generatore termico o come nuova installazione sugli edifici esistenti.
- Il generatore di calore deve possedere i seguenti requisiti:
– un rendimento utile nominale minimo non inferiore all’85% (in base al punto 1 dell’allegato 2 del D.Lgs. 28/2011);
– la certificazione ambientale di cui al D.M. 07/11/2017 n. 186, in attuazione del D.Lgs. 152/2006 (art. 290, comma 4), in base al punto 1 dell’allegato 2 del D.Lgs. 28/2011;
– il rispetto di normative locali per il generatore e per la biomassa;
– conformità alle norme UNI EN ISO17225-2 per il pellet e UNI EN ISO 17225-5 per la legna.
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