Legna da ardere, come scegliere quella giusta

Oggi vediamo insieme un argomento apparentemente semplice, ma che in realtà presenta dei punti importanti da tenere a mente per ottimizzare i consumi e quindi risparmiare sul nostro riscaldamento domestico: la scelta della legna da ardere per stufe a legna, camini, e biotermocamini.

Volendo fare una sintesi, gli elementi da valutare quando si sceglie la legna per la propria stufa o camino, sono i seguenti:

  • Tipo di legno
  • Quantità di calore prodotta dal legno
  • Facilità di combustione del legno
  • Densità dei fumi emessi dal legno
  • Facilità di taglio della legna
  • Stagionatura della legna da ardere

E’ superfluo specificare che la nostra scelta tenderà verso la legna da ardere che è in effetti disponibile presso la nostra abitazione, e che ha il prezzo migliore; questo perché è un bene non sempre disponibile in tutte le varietà e in tutte le zone.  Infatti, il tipo di legno che sarà possibile bruciare  dipenderà in larga misura dalle specie che crescono in zona: gli alti costi di trasporto impediscono alla legna di essere spedita a grosse distanze.

Spesso quindi vi troverete a dover scegliere tra alcuni tipi o varietà di legna da ardere, senza tante opzioni. In ogni caso questa mini guida vi aiuterà a capire cosa state comprando e se potete risparmiare o trovare di meglio; non male.

 

Come prima informazione utile iniziamo a fissare un concetto essenziale: tutto il legno si può suddividere in due categorie, “duro” o “dolce”, a seconda della sua provenienza.

Il legno duro proviene dalle latifoglie, ad esempio rovere, faggio, noce. Il legno dolce proviene dalle conifere, o sempreverdi, come pino, abete, larice.

Relativamente al peso, tutti i legni hanno più o meno lo stesso potere calorifico, ma poiché il legno duro è più denso, produce maggior calore in rapporto al volume.

I legni duri sono di solito più densi e meno resinosi dei legni dolci; perciò bruciano più lentamente, producendo un calore che dura più a lungo. I legni dolci invece bruciano più rapidamente producendo un calore più intenso, questo li rende ottimi per avviare il fuoco; usarli però, come combustibile principale significa dover ricaricare la stufa o il camino più spesso. Quindi con un consumo maggiore di legna da ardere.

I legni dolci producono anche maggiore creosoto, il che significa dover pulire più spesso il camino.

La soluzione migliore è utilizzare una combinazione dei due tipi di legno: per ottenere un fuoco inteso e che duri a lungo la miglior cosa è mescolare un 20 per cento di legno dolce con un 80 per cento di legno duro.

Capacità di combustione a parte, i tipi di legno, all’interno delle due categorie, hanno delle specifiche caratteristiche che meritano di essere considerate.  Vediamole insieme:

I legni a fibra lunga e liscia, come il faggio ed il rovere rosso, sono più facili da spaccare di legni con fibre corte e contorte. Alcuni legni, compresi alcuni legni dolci, producono grandi quantità di fumo; altri contengono sacche di umidità che provocano scoppiettii durante la combustione, producendo faville e spargendo scintille. Molti alberi da frutto, come il melo, emanano una gradevole fragranza mentre bruciano. Altro punto da considerare è la percentuale di umidità  del legno. Essa infatti incide notevolmente sul potere calorico del legno, poiché una parte del calore sprigionato serve a far evaporare l’acqua in esso contenuta e viene disperso in canna fumaria insieme al vapore prodotto.

Chiudiamo con un consiglio pratico: quale legna da ardere è opportuno scegliere per il proprio camino o per la propria stufa?

Considerando le varie caratteristiche e i vari aspetti da valutare, possiamo affermare che c’è un numero limitato di legni tra cui scegliere per ottimizzare i consumi e per migliorare l’esperienza di utilizzo del proprio camino.

Le scelte migliori sono: frassino, faggio, betulla, rovere, carpino,acero, tutti legni con alto potere calorifico, facilità di combustione, poco fumo prodotto, facilità di taglio.

Cosa ne pensate? Nella vostra zona si utilizzano altri tipi di legno? Aspettiamo i vostri commenti…

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